Vietnam
Eccomi qui a raccontarvi il mio viaggio di Coccole, iniziato il 25 dicembre scorso. Appena arrivato in Vietnam ho capito che che la mia sorpresa per i piccoli di Minh era a rischio: diluviava, e io volevo portarli al parco acquatico su mare (non hanno mai visto il mare!) Ma ho organizzato tutto perché possano andare appena possibile. La casa nuova per i bambini (l’anno scorso il tifone aveva spazzato via tutto) era quasi pronta, mancavano le finestre, le porte e tutti gli arredi, tavoli, letti… Ho comprato tutto e nel giro di qualche settimana i bimbi potranno entrare nella loro nuova casa. Ormai sono diventati 60 (erano 31 la prima volta) con tanti nuovi neonati. |
La settimana scorsa sono stati trovati all’ingresso della pagoda due fratellini, uno di 2 anni e l’altro di 8 mesi, il piccolo con sindrome di Down, sempre abbracciati e inseparabili. Guardate la foto, ma come si può…fortunatamente ora sono al riparo nel cuore immenso di Minh!
Dopo 4 giorni di diluvio sono partito per la Cambogia, dove quest’estate a causa delle alluvioni non ero riuscito ad arrivare. In un villaggio al confine con il Vietnam, in una pagoda che a me sembrava più una baracca, vivono 21 bambini di 8-12 anni, tutti maschi, trovati abbandonati lungo il confine. Vivono tutti in una stanza di 20 mq, di giorno lavorano nelle risaie e nell’orto.
Parlando con il capo del villaggio ho scoperto che c’era una casa abbandonata non lontana della pagoda. In cambio della mia promessa di sistemarla e’ stata regalata alla pagoda. Porte, finestre, acqua calda, luce, gas, cucina, letti, lavatrice, armadi pieni di vestiti, tv, PlayStation, pc e l’immancabile karaoke, la casa in 4 giorni era fatta!
La faccia dei piccoli mentre entravano nella nuova casa era un po’ perplessa, ma quando hanno acceso la tv ho visto un piccolo sorriso verso di me, e per me è bastato.
Poi via verso il nord del Laos. Sapevo già che mi aspettava uno di quei posti duri, ma speravo non così tanto…Il posto è al confine tra Laos e Cina, sulle montagne. Per arrivare ci vogliono 4 ore di macchina da Luang Prabang, più 20 minuti di camminata.In una pagoda vivono 10 monaci che negli ultimi mesi hanno trovato lungo il confine circa 140 bambini dai due (!!!) anni ai 14, tutti vittime di abusi sessuali. Con l’aiuto delle donne di due villaggi vicini hanno accolto tutti, dandogli da mangiare e un posto per dormire.
Entrando nella pagoda ho notato subito l’estrema povertà e le pessime condizioni dei piccoli. Alcuni erano lì da un mese, altri appena raccolti dalla strada. Seduti o sdraiati a terra, con dei vestiti sporchi, alcuni con ferite mal curate, terrorizzati da tutto e con lo sguardo perso nel nulla. E poi quel silenzio tremendo a cui ormai dovrei essere abituato, ma nulla da fare, non riesco. Per i primi tre giorni abbiamo fatto avanti e indietro per portarli tutti all’ospedale, 2 ore più 20 minuti di camminata con i più piccoli in braccio.
C’era un bambino di circa 8 anni che rideva e scherzava con tutti gli altri bambini, facendo le facce buffe, mi sono innamorato di lui è l’ho chiamato Fiorello. Un giorno che faceva le sue facce per divertire tutti l’ho abbracciato, a lui è sfuggito un urlo ed è scappato. Il giorno dopo, all’ospedale durante le visite, ho scoperto che la sua schiena era piena di bruciature, alcune ancora con pus. L’urlo questa volta l’ho fatto io, dentro. Che cazzo di razza di pervertito può fare una cosa così ad un bambino di 8 anni??? Ho dormito accanto a lui in ospedale per due notti, finché non l’hanno dimesso. Non ha mai pianto, rideva sempre facendo le sue facce buffe, ero io a piangere per lui.
Dimessi tutti ho cominciato ad organizzare gli acquisti, con 3 furgoni colmi di tutto ciò che si poteva comprare in quella zona. Per fortuna la pagoda è molto grande e c’è spazio per tutti e per tutto quello che ho comprato per loro. Ora hanno vestiti puliti (anche una lavatrice) stuoie per dormire, acqua calda, tv, giochi, una cucina nuova, pentole, piatti… insomma non ho badato a spese. E Fiorello? Mi ha concesso un selfie con una delle sue pose da attore, ma l’immagine della sua schiena non sarà facile da dimenticare. Ora sono a Bangkok a fare la doccia più lunga della mia vita…un po’ a ricordare, e un po’ a cercare di non farlo. Senza il vostro sostegno…… Grazie di cuore. Nir |